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lunedì 6 gennaio 2014

Malus, il romanzo



È un romanzo fantasy un po’ particolare, forse dipende dal fatto che l’ambientazione fantasy in realtà non è altro che una metafora del mondo attuale.
Il romanzo è molto fantasioso e giocherellato, ricco d’umorismo, ma è solo una parvenza che serve per alleggerire il narrato e distrarre dai temi portanti del romanzo che escono fuori con forza solo negli ultimi capitoli.
Il titolo scelto per il romanzo è in pratica un gioco di parole latine, perché Malus come sostantivo è il melo ( l’albero del sapere presso molte culture antiche), e in questo caso il  nome del protagonista,  mentre come aggettivo diventa male, il Male.
Il soggetto del libro è infatti sia il bellissimo Malus, sia il Male. Questa varietà di significati e possibilità interpretative è una peculiarità del romanzo, che avendo più sfumature e livelli di lettura si presta a diverse interpretazioni.
Come avrete capito l’argomento dominante è il Male, non solo in quanto tale, ma  nella sua capacità d’inganno e forza di persuasione. L’essere certi di non farne parte. Malus spinge il lettore a chiedersi chi sia realmente il cattivo.
L’ambientazione germanica è una scelta di comodità preferisco descrivere luoghi, leggende e usi che conosco, piuttosto che rifarmi al classico quanto vago fantasy inglese. Il substrato culturale, però, è chiaramente italiano, o meglio appartenente alla cultura classica, per  cui spero che non vi scandalizzerete se il mio drago parla con la voce di Parmenide e se vi ho inserito l’anelito all’infinito di Giordano Bruno, come detto il  mio è un fantasy particolare.
La trama è difficile da riassumere senza svelare dettagli importanti e togliere il piacere della lettura, vorrei solo anticipare che inizialmente potrebbe sembrare una bella storia d’ amore, ma non lo è. Il fulcro del romanzo è lo scontro tra il drago Penumbra e L’Ombra, è un duello tra due intelligenze diaboliche.
I fatti sono narrati da un giullare, che si definisce pazzo, alla ricerca della propria anima persa nelle nebbie dell’odio, ma quella che racconta non è la sua storia o della stirpe reale nibelunga alla quale appartiene, bensì quella del drago Penumbra inviato dagli altri draghi nel Midgard per sottrarre agli uomini un’arma in grado di distruggere Madre Natura. Un’ impresa che si rivelerà molto più complessa del previsto.
L’ arma è custodita nell’irraggiungibile fortezza di Nachtfels ai confini del Midgard in possesso di Malus, il Principe della Notte, il quale intende servirsene per evadere dal castello e vendicarsi affogando nel sangue il Midgard. 
In tutto questo viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza dei nostri giorni con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a degli sboccati e divertenti Mostriciattoli cerca di risolvere la questione a modo suo.
 Intanto il drago Penumbra scopre che nei più oscuri meandri della fortezza si annida un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i suoi piani e costringerlo ad alzare moltissimo la posta in gioco. Lo scontro sarà senza esclusione di colpi ed arriverà a sconfinare nel trascendentale. Niente è come poteva sembrare inizialmente.

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